Fiamme dal passato by Paolo Mieli

Fiamme dal passato by Paolo Mieli

autore:Paolo Mieli [Mieli, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2024-07-29T12:00:00+00:00


Gli errori degli Alleati con le resistenze europee

Dalle relazioni dei servizi segreti alleati che operarono in Europa nel corso della Seconda guerra mondiale e dai rapporti che essi instaurarono con i movimenti di resistenza antifascista e antinazista emerge un quadro più preciso delle condizioni per cui andò presto in frantumi la grande alleanza contro Adolf Hitler e iniziò (ma forse da qualche parte era già iniziata) la contrapposizione tra il mondo comunista e quello occidentale. Questo il tema di un importante libro di Tommaso Piffer, Il fronte segreto. Gli Alleati, la Resistenza europea e le origini della Guerra Fredda. 1939-1945. Piffer giunge alle conclusioni che una prospettiva comparativa sui movimenti di resistenza mostra in Europa, all’inizio degli anni Quaranta, il determinarsi di «una sovrapposizione di diversi conflitti etnici, nazionali e ideologici». Pur «all’interno di una grande guerra antinazista».

Fino a qualche decennio fa molti Paesi europei raccontarono a se stessi d’essersi liberati sostanzialmente da soli nascondendo, o quasi, un assai poco quantificato «aiuto da fuori». Il caso più clamoroso fu quello della Francia. Il celebre discorso di Charles de Gaulle ai propri compatrioti del 25 agosto 1944 – nella Parigi che, a tre mesi dallo sbarco in Normandia, aveva appena cacciato i nazisti – concedeva poco o nulla ai liberatori angloamericani. La capitale, secondo il generale, si era «liberata con le proprie mani». E doveva quel risultato al «proprio popolo» che aveva agito «con l’aiuto degli eserciti della Francia, con l’appoggio e il concorso della Francia tutta, della Francia che lotta, dell’unica Francia, della vera Francia, della Francia eterna!». Come ha messo ben in rilievo Olivier Wieviorka in Storia della Resistenza nell’Europa occidentale. 1940-1945, il ruolo decisivo svolto dagli Alleati nel compiere lo sbarco in Normandia, nell’armare i resistenti francesi e nel costringere i tedeschi a ritirarsi da de Gaulle venne «pressoché sottaciuto». Anche in Italia, fino ai primi anni Ottanta, scrive Piffer, la maggior parte delle storie del movimento di resistenza «non solo ignorava l’apporto dato dagli Alleati occidentali», ma sosteneva che il vero interesse degli angloamericani «fosse stato quello di limitare il ruolo della resistenza locale perché un’Italia forte non sfidasse gli interessi britannici nel Mediterraneo».

A favorire questa immagine forse aveva contribuito Winston Churchill. Nel 1944, per promuovere la sua strategia nel Mediterraneo a discapito dell’approccio continentale favorito dagli americani, il premier inglese «esagerò il ruolo della resistenza nel Sud della Francia, in Italia e in Jugoslavia». In questo modo ottenne un forte aumento delle forniture di armi ai combattenti locali. Ma fu poi costretto a «fare i conti con i limiti della guerra partigiana». E con la «riluttanza degli americani a spostare la propria attenzione dalla Francia continentale». Talvolta in confronti anche aspri. Sicché oggi in sede storica «è lecito chiedersi se queste armi siano state utilizzate efficacemente contro i tedeschi». Per fare un esempio, se si prende in considerazione la Jugoslavia è ragionevole pensare che le armi fornite alla resistenza «siano state usate per distruggere ciò che restava del movimento cetnico di Mihailović». Per di più, i



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.